Il tempo passa e io faccio finta che in realtà l’orologio non esista.

Il tempo passa e ogni anno è un anno in più e io ancora non ho ben capito come si sta al mondo.
Leggo tanto, leggo profondamente, scrivo anche di più, eppure ancora non lo so fare.

Non è che non so vivere, anzi, è che a volte – spesso – non so vivere bene.
Sempre tra i “se“, tra i “ma“, tra la paura di essere e quella di non essere.
Sempre con la paura che la vita mi sfugga tra le mani e che io non me ne renda conto.

Mi sfugge la vita tra le mani e io mi ritrovo, sempre più spettinata, a correre da una parte all’altra, alla ricerca di un posto che per un po’ mi tenga al sicuro. Sto qui, sempre con la paura di apparire e quella di scomparire, sempre a vivere tra questi binomi contraddittori che si prendono il meglio di me.

Per fortuna non è sempre così.
Ci sono volte in cui emerge quella forza che ognuno ha, ma pochi il coraggio di giocarci.

Ci sono quelle volte in cui ho voglia di giocarci, e allora quelle volte guardo il mare e mi rendo conto che potrei vivere sempre così, a un passo dalla paura di cadere, ma il coraggio di trovare sempre un equilibro giusto per quel preciso istante.

Sono quegli attimi in cui anche io so vivere bene, in cui dimentico che sono di passaggio e in un secondo mi rendo eterna.

Il tempo passa e quando questo scorrere sembra inarrestabile, io indosso delle calze blu che mi ricordano che comunque non è l’età che conta, ma lo spirito con cui si affrontano le giornate e se io lo faccio con il sorriso – e magari con le calze blu – mi passano tutte le paure.

Filosofa Atipica

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