Chi (non) sono
“La senti?”
“Cosa?”
“Questa melodia. Lei è questo.”
Scorrono leggere note di un pianoforte, un accordo armonioso, in perfetto disaccordo con il mondo.
È tutto tranne che nulla.
È nulla tranne che tutto.
È il suo contrario, il suo opposto.
È un ossimoro: è amore, è odio…
È libertà, è catene…
È oscurità, ma ti protegge alla luce fioca di uno sguardo.
Cammina leggera sulle acque del mare, non sembra nemmeno toccarle; lei vola su quelle acque, lei ne appartiene interamente.
Non trattenerla, non capirla, amala se vuoi, o lasciala andare via per sempre.
Il suo nome vorrebbe essere come il mare; oscuro come la profondità, chiaro come quella spuma leggera prodotta dalle onde che si schiantano presuntuose sugli scogli, e poi timide tornano a confondersi con l’infinito.
Sono quello che (non) sono.
Ho un’età che non importa, perché comunque domani sarà un giorno in più.
Di fatto sono laureata in Filosofia, in teoria sono un ibrido, ma Filosofa Atipica mi piace di più.
Ho studiato tantissimo, tra l’Antropologia e le Neuroscienze, indagavo la mente umana per capirne i cuori.
Oggi sono un consulente informatico: perennemente in bilico tra chi sono e chi vorrei essere.
Tremendamente sensibile ho il mare nel cuore.
Scrivo da sempre, da quando ho capito che le emozioni sono belle da vivere e anche da ricordare.
Nella realtà ho un corpo che vive negli orari del mondo, un’anima che – con non poca fatica – si adatta al mondo formale, ma fuori da tutto questo grigio, mi dedico solo alle emozioni e ai sogni.
In potenza sono felice, in atto… sono lunatica.
Un po’ qui e un po’ di lì, mi troverete con la testa tra le nuvole ubriaca di vita.
Filosofa Atipica