Io prima di te: Jojo Moyes con il suo libro ha la capacità di rapire il cuore e trattenerlo tra le pagine di un’emozione

Era da un po’ di anni che conservavo nella mia libreria il romanzo di Jojo Moyes, Io prima di te. Non lo avevo ancora letto perché compro così tanti libri, che inevitabilmente si crea una fila interminabile di letture da iniziare e letture rimandate. Credo comunque che i libri si adattano perfettamente a determinati periodi di vita, quindi va bene così, va bene che i libri mi aspettino e che io aspetti loro per ritrovarci nel momento giusto insieme.

Non ricordo perché avevo comprato questo libro, non ne avevo sentito mai parlare prima. Solitamente non giudico mai un libro dalla copertina, ma con questo l’ho fatto. Il disegno di una ragazza che lascia volare libera una colomba.

Non appena ho visto che avrebbero prodotto il film tratto dal libro di Jojo Moyes, ho deciso di leggerlo subito. Non potevo permettermi né di bruciarmi la storia, né di vedere il film prima di aver letto il libro. Ammetto di averlo iniziato a leggere con un po’ di reticenza, non ricordo bene perché, ma ero abbastanza convinta che lo avrei letto in molto tempo.

Tutto il contrario. 392 pagine in 3 giorni, nonostante gli impegni, le altre letture, i non lavori e il tempo che corre sempre troppo veloce rispetto al nostro passo.

392 pagine in tre giorni per un totale di emozioni infinite.

Avevo pensato di impiegare un mese per finire di leggere il romanzo di Jojo Moyes e in una manciata di giorni davanti ai miei occhi: epilogo.

Una dolce storia d’amore quella raccontata da Jojo Moyes in Io prima di te. Una storia romantica, ma non come tutte quelle a cui ci hanno abituato. La storia d’amore è tra la vivace Louisa Clark – ventiseienne, a cavallo tra chi non sa di essere e chi non ha il coraggio di scoprirlo – e Will Traynor – trentacinquenne sicuro di sé, indipendente ed esuberante, fino a che un bruttissimo incidente lo costrinse ad una vita paralizzato.

Louisa Clark trova lavoro presso la casa dei Traynor come assistente di Will. Dopo un’iniziale diffidenza tra i due, Will si ritrova rapito dalla solarità di quella ragazza che veste sempre con i colori più strani. I due si ritrovano così ad essere amici, fino ad arrivare ad innamorarsi. Contro ogni aspettativa, contro tutti gli sguardi delle persone sempre troppo poco empatiche, loro finiscono per innamorarsi.

Io prima di te tocca molti temi, estremamente delicati. Dalla tetraplegia descritta con rispetto e delicatezza, ai pensieri che invadono la mente di chi è costretto a vivere questa condizione.

Il tema più profondo che a mio avviso è centrale del romanzo di Jojo Moyes, è quello dell’eutanasia. Vengono messe nero su bianco le sensazioni di entrambe le parti: chi si trova intorno colui che soffre e chi vive questa sofferenza in prima persona.

Tutta la storia viene raccontata con estrema tenerezza, fa emozionare, fa rimanere con il fiato sospeso, fa sperare, fa temere, ci dà coraggio.
Il coraggio che Will regala a Lou, affinché prenda in mano la propria vita, a spingerla a non sprecarla. Lui vuole che lei non rimanga nascosta solo perché ha paura di rischiare la felicità. Leggere questo libro mi ha fatto riflettere proprio su questo: quante volte, solo per la paura di fallire, non ci proviamo?

Altro tema fondamentale del romanzo è l’amore, quello vero, quello che Lou regala a Will. Queste pagine ci fanno capire che vivere senza amare, non è davvero vivere.

Dopo aver letto la storia nata dalla penna di Jojo Moyes, anche la copertina – che mi aveva spinta all’acquisto – assume un significato in più: una ragazza, che prima aveva paura di vivere, allarga le mani al cielo e lascia volare una colomba, i suoi sogni, e lascia a Will la possibilità di decidere come vuole vivere, perché, quando si ama davvero, si lascia liberi di essere.

Tutti i libri, una volta finiti, ci rendono diversi da come eravamo prima. La stessa cosa è successo dopo aver chiuso Io prima di te. Con gli occhi lucidi, ma con la convinzione nel cuore che sono pienamente pronta a vivere.

Voglio terminare infatti con le parole che Will dedica a Lou, e che io voglio dedicare a tutti voi, me compresa.

«Vivi bene.
Semplicemente, vivi.»

Filosofa Atipica

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