Non avete gli stessi occhi,
e forse nemmeno gli stessi pensieri,
ma sei nata da un suo respiro
che vi ha legato così tanto,
da rendervi indistruttibili.
Ogni giorno cresci un po’ di più,
ogni giorno cerchi la tua indipendenza,
la tua autonomia,
ma poi ogni sera,
ripensi al suo profumo,
al suo abbraccio,
che ti fa sentire sempre
così al sicuro.
Ti ritrovi a pensare alle sue parole di conforto,
sempre troppo strane,
troppo fuori luogo,
troppo fuori tempo.
Ti ritrovi a pensarle,
e tutto prende forma.
Quelle parole,
d’improvviso,
hanno tempo e spazio: ti sollevano.
Tua mamma è così,
sempre troppo tutto,
ma in fondo,
il tuo tutto.
Potrai crescere,
cambiare,
viaggiare,
allontanarti,
ma inevitabilmente,
guardando poi le stelle,
ti verrà di pensare a lei.
Il suo sorriso,
sempre presente, anche in fondo a quelle lacrime.
Le sue parole,
sempre chiassose dietro quei silenzi infiniti.
I suoi abbracci,
sempre a proteggerti di fronte al mondo.
Tra milioni di persone,
tua mamma sarà sempre quella che,
per te,
tenderà la mano.
Lei ti ha regalato la vita,
tu vorresti regalarle il mare.
E allora lanci il tuo cuore tra le conchiglie,
cosicché il vostro amore,
sarà infinito.
Non avete gli stessi occhi,
ma avete la stessa forza di sognare,
e dentro i vostri abbracci,
ci sarà sempre un po’ di lei,
e in lei ci sarà sempre un po’ di te.
Inevitabilmente e indisolubilmente legate.
Filosofa Atipica
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